LOST AND FOUND: CHAPTER ONE - BLO


Quando pensi alla musica africana la prima cosa che ti viene in mente sono quegli artisti che usano fondere i suoni tradizionali con gli strumenti elettrici occidentali, e anche non puoi fare a meno di ricordare il grande Fela Kuti o gli Osibisa. Un altra cosa certa è che quando pensi alle band africane te le immagini e te le ricordi con almeno minimo dieci elementi al loro interno, tra strumenti tradizionali, fiati e quant'altro.

I Blo invece erano tre ragazzi nigeriani, il nome della band è l'acronimo dei loro nomi di battesimo, Berkley, Lalou, Odumosu, chitarra, batteria, basso e chiusa lì. Come altri ragazzi di altri paesi i nostri tre eroi hanno iniziato ai tempi della scuola a trastullarsi con gli strumenti; a quell'epoca avevano un altro nome, The Clusters, e suonavano altre cose, quelle che tutti conosciamo: qualcosa dei Beatles, un po' di r'n'b, Elvis, rumba e cha cha cha, ovvero tutto quanto facesse muover le chiappe nelle feste studentesche. Quindi molta musica occidentale e poca Africa ma la svolta per i nostri avvenne quando Ginger Baker, lo storico batterista dei Cream, durante uno dei suoi tre viaggi in quel di Lagos all'inizio degli anni settanta, li volle con se in tour per l'Europa e negli States dove i tre futuri Blo avranno modo di capire quale direzione dare alla loro musica. Ritornati in Nigeria a fine 1972 la prima cosa che decisero fu quella di salutare Baker e di formare una nuova entità, lasciando ai ricordi The Clusters e divenendo semplicemente Blo.

La musica appunto: spazio ad un suono che dall'esperienza fatta in occidente se ne ritornava nella terra madre africana e ne inglobava la ritmica nella parte del basso, mentre chitarra e batteria se la giocavano con la psichedelia innerbata da massicce dosi di Funk. Il loro primo album, "Chapter One" registrato a Lagos, è un iperbolico esempio di tutte queste componenti messe insieme ed è oggi stesso una piacevole sorpresa rimasta nascosta per troppo tempo.
Beat funk, rock e psichedelia, dicevamo, e sullo sfondo quel basso pulsante che ricorda il ritmo dei padri: raramente ho ascoltato un ensemble così ben amalgamato ed un disco i cui brani sono così convincenti.
Perso nei meandri della storia e nelle bancarelle dei collezionisti, "Chapter One" è stato provvidenzialmente ristampato nel 2013 dall'etichetta Mr. Bongo, quindi non avete più scuse per fare orecchie da mercante.

Buon Ascolto.
 

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