Negli anni '70 quando fortunatamente non esisteva ancora Mtv e uno i dischi se li doveva andare a cercare, i più fortunati riuscivano ad entrare in possesso di vinili come questo, provocando sensazione goduriose e cosa più importante salvando tanti di noi dalla fuffa che di li a poco prenderà il sopravvento nelle radio e nelle televisioni. Secondo album della ragazza dopo "Just a stone throw away" del 1977 si distingue da questo per sonorità più orientate ad un pop lussuoso e suonato dai campioni delle sale d'incisione di L.A. e dintorni. Steve Lukhater, Ray Parker Jr., Victor Feldman e Jeff Porcaro alcuni dei musicisti che hanno collaborato con la consueta bravura al disco, per comporre un mosaico di brani per metà originali e metà pezzi d'autore. Canzoni trattate in maniera magistrale da Valerie, che grazie alla solita miopia di discografici e dj's vari sono conosciute dai soliti carbonari che riascolteranno un nuovo disco di Valerie Carter soltanto nel 1996.
Produttore: James Newton Howard
Musicisti:
Drums: Jeff Porcaro
Bass: Verdine White, David Hungate, Chuck Rainey
Guitars: Steve Lukather, Jay Graydon, Davey Johnstone, Fred Tackett, Ray Parker Jr.
Piano: James Newton Howard, Victor Feldman
Organ: Mike Utley
Synthesizers: James Newton Howard, Steve Porcaro
Sax: Tom Saviano, Don Myrick
Percussion: Lenny Castro, Victor Feldman
Horns: Chuck Findley, Jim Horn, Steve Madaio
Background Vocals: David Lasley, Vini Poncia, Wendy Haas