Afternoon X - Vanishing Twin

Nell’epica omerica, ciò che emerge è una storia intrisa di simbolismo, una sorta di sogno dentro un sogno. Ecco il mito dei “mangiatori di loto,” i quali trovarono dimora su un minuscolo isolotto. Qui, una paralizzante incantazione li cullò in uno stato di stupore onirico, unico nutrimento per il quale era il frutto del loto, noto per indurre un’ebbrezza piacevole e alienante. Le loro vite si consumavano in un’estasi narcotica, disconnettendoli dalla realtà, rendendoli prigionieri di una dimensione onirica. Questa è l’essenza di quell’episodio.

Nella saga musicale di Vanishing Twin, incarnata da "Afternoon X," si dipana un analogo viaggio attraverso il mistero. Le loro sinistre armonie tessono un labirinto sonoro, mentre la voce di Cathy Lucas fluttua come un fragilissimo lembo sulla superficie di un oscuro specchio d’acqua. Questo gruppo, ora un trio, ha abbandonato il passato, i confronti facili con Stereolab e Sun Ra, per imboccare un sentiero più oscuro e sfuggente. Un intreccio di influenze, dal pop yé-yé francese al rock kosmische, prende vita in una sinistra danza sonora. La voce noncurante di Lucas sembra una lamentazione solitaria in una notte senza fine, l'eco di un mondo antico e dimenticato.

Nell'oscurità di "Afternoon X," i Vanishing Twin si perdono nella dissonanza e nel rumore. La batteria di Valentina Magaletti, una volta costante, è ora un lamento lontano. Campionamenti bizzarri e spettrali emergono, evocando un mondo inquietante di suoni nascosti. Questa è la colonna sonora di un'apocalisse silente, dove la realtà si sgretola e si fonde in un caos incomprensibile.

Il viaggio musicale dei Vanishing Twin è un'odissea nell'ignoto, una discesa in un abisso di suoni e significati che si disgregano. In "Afternoon X," i confini tra sogno e realtà si sfaldano, e il terrore e l'estasi si fondono in una sinistra armonia. In questo caos, la ricerca di risposte diventa un'odissea senza fine, un viaggio verso l'ignoto.