COMING HOME - LEON BRIDGES



Andate in chiesa ?
Pensate mai al mistero della fede e della resurrezione ?
Credete in Dio oppure no ?
Se pensate che adesso attaccherò un pippone sulla religione non preoccupatevi, qui si parla di un altro tipo di fede

Per esempio, se qualche anno fa foste capitati a Fort Worth per caso e aveste deciso di entrare nella chiesa battista della città, potreste aver avuto la fortuna di imbattervi in Leon Bridges proprio mentre cantava le lodi al Signore. In quel momento, anche i più incrollabili tra voi, atei e scettici, avrebbero sentito vacillare la loro incredulità. Sarebbero sorti dubbi, ma forse avreste pensato alla resurrezione, non quella di Cristo, ma di Sam Cooke e del giovane Marvin Gaye. Un vero miracolo, direi! Niente a che vedere con quei monsignori da noi che citano Emma e Marco Mengoni nelle loro prediche. No, qui stiamo parlando di voci e cuori che ci sono stati tramandati attraverso le generazioni.

Per fortuna, Leon Bridges ha portato il suo talento in forma di disco con "Coming Home". Anche se apparentemente potrebbe sembrare un esercizio di retro soul fine a se stesso, le parole e le melodie di Bridges portano avanti la tradizione della vera musica dell'anima. Leon Bridges ha compreso che era suo dovere purificare le anime degli ascoltatori dalla spazzatura sonora che le radio e la televisione ci impongono ogni giorno. Grazie a un disco di poco più di mezz'ora, che sembra essere cristallizzato nel tempo, precisamente nel 1963, anno di nascita di sua madre, possiamo essere purificati da tutta quella "munnezza" e nutrirci della musica immateriale che alimenta l'anima.

Abbiamo menzionato Sam Cooke e Marvin Gaye, e con loro compare anche il primo Smokey Robinson tra le note. Sono come tre angeli che, senza dimenticare che l'uomo è fatto di carne e ossa, accompagnano Leon Bridges con una band psichedelica texana, i White Denim. Ci ricordano che, oltre allo spirito, il corpo ha bisogno di cibo tangibile, pane e vino.

Leon Bridges ha stile, si veste come le generazioni precedenti negli anni '60. Non ha dimenticato generi musicali dimenticati come il doo-wop. Leon Bridges è un'anima analogica, e che James Brown lo abbia in gloria!

Ho visto la luce !

Allelujah !


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