WORDS AND MUSIC - LONETTE MC KEE


Un mio amico recentemente mi ha suggerito di smettere di pubblicare articoli su artisti poco conosciuti e di concentrarmi su contenuti meno elitari. Dando un'occhiata alle statistiche di visualizzazione, devo ammettere che sembra avere ragione, visto che l'articolo sui The Knack è stato il più letto nell'ultimo mese. Tuttavia, il mio amico sa già che non cederò a questa richiesta e che se vuole leggere recensioni sui soliti nomi e dischi, dovrà cercare altrove. C'è un vasto mondo là fuori di artisti e opere d'arte dimenticate che richiederebbero più di una vita per essere esplorati, anziché ripetere per l'ennesima volta le stesse discussioni su dischi dei Pink Floyd o dei Nirvana, per fare due esempi.

Nel mio articolo di oggi, ci spostiamo indietro al 1978, e l'artista al centro delle mie riflessioni, Lonette McKee, è forse più conosciuta per la sua carriera cinematografica che per la sua musica. Sì, perché la signora McKee ha recitato in "Sparkle," un film del 1976, un'opera non eccezionale ispirata alla storia delle Supremes (e in effetti, spicca come la migliore durante le scene canore). Successivamente, ha recitato in film come Cotton Club, Malcolm X e Mo' Better Blues. Ma pochi sanno che Lonette McKee ha anche registrato musica, sebbene in quantità limitata, solo tre album in trent'anni, che sono passati quasi inosservati.

Tuttavia, il suo primo album merita davvero una riscoperta: "Words and Music," pubblicato nel 1978. Ascoltandolo oggi, ti chiedi come sia possibile che sia rimasto sconosciuto per così tanto tempo. McKee aveva dalla sua la bellezza, un'incredibile estensione vocale e un album registrato per la Warner Bros., con musicisti di alto livello come Patrice Rushen, Harvey Mason, Abraham Laboriel, Lee Ritenour e Ray Parker Jr. L'album offre una miscela affascinante di generi, con il pop interpretato in chiave soul e R&B, senza trascurare il blues, un po' come facevano Minnie Riperton e Roberta Flack. Sebbene manchi un singolo da classifica come quelli delle artiste menzionate, possiamo comunque apprezzare un gruppo di canzoni che confermano l'alta qualità della produzione musicale di quel periodo, anche se in modo meno noto. È un po' come confrontare i film italiani di genere di quarant'anni fa con quelli di oggi: da Marisa Mell ad Ambra Angiolini.

E qui, il mio amico farebbe la stessa, prevedibile domanda: "Pensi davvero che la musica del passato sia superiore a quella di oggi?" La risposta, come sapete già, è sì.



Commenti

  1. Concordo pienamente sul fatto che è meglio fare conoscere artisti "sconosciuti" che parlare sempre dei soliti gruppi. anche se le visite magari scendono, ma se una persona sola si appassiona ,cerca info e ascolta "lo sconosciuto" l'obiettivo è stato raggiunto....
    non conoscevo Lonette Mckee..mi sta appassionando la ascolterò..
    grazie

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    1. Completamente d'accordo. Poi a parlare dei soliti il rischio è di andare a raschiare il fondo del barile, meglio andare in cerca di sconosciuti o di artisti sottostimati. Ciao

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  2. vai tranquillo che così vai bene, in fondo ha senso pubblicare un blog solo quando c’è una sincera passione per l’argomento trattato. E la tua viene valorizzata anche dal fatto che non presenti neanche un banner. Certo, tra gli artisti che tratti ce ne sono diversi che non incontrano i miei gusti, ma l’importante è il tentativo per risollevarli dall’oblio. E ce ne sarebbero tanti da stanare. Per un esempio c’è un tuo compaesano, Giovanni Nuti (il fratello dell’attore/regista Francesco) che ha scritto delle splendide colonne sonore ma non se l’è mai filato nessuno... Questa Lonette non è niente male, ottimi gli arrangiamenti.

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    1. Grazie anche a te, Mau. Giovanni Nuti, lo conosco, ha scritto davvero tanta bella roba per Francesco, come ad esempio quella per il film "Stregati", veramente bella. Mi hai dato un buono spunto per costruirci un post.

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  3. Da fare invidia a Massimo Oldani.
    Il primo pezzo lo ricordo da quando ero ragazzino, bello anche il secondo ma ma più ci sarei arrivato senza questo post.
    Avanti così, il numero dei commenti non è necessariamente specchio della bontà del post.
    Fatti pagare da bere dal tuo amico.

    cheers

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    1. Uelà, addirittura. Grazie Sir, il Massimo è un grande, e una buona fonte di studio. I commenti meglio pochi ma buoni.

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  4. ad ogni modo io verrei giù nel Granducato a razziarti i dischi e ti lascerei gli almanacchi, ha ha ha ha ha ha ha ha, Clodoaldo può dire quello che vuole.

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    1. Ahahahah, non ho dischi paragonabili in soldi agli almanacchi, escludendo il valore affettivo quello si davvero grande.
      Dovrò blindare la casa... :-)

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  5. A me piacerebbe leggere un articolo su colonne sonore di film... per esempio, quella canzone che viene ricordata spessissimo però invece il film è stato dimenticato!! lascio a te caro admin le indagini.

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