GEORGE DUKE: FLOOP DE LOOP



Oggi è inevitabile dedicare due righe a George Duke, uno dei miei "eroi" giovanili, scomparso lo scorso 5 agosto. Niente coccodrilli però, per quelli ne trovate a bizzeffe in rete, ma soltanto un piccolo ricordo da chi ha amato la sua musica.  Il "mio" Duke è stato quello del periodo post Frank Zappa, come nel brano che ascoltiamo oggi, tratto dal suo album del 1975 "The Aura Will Prevail" (se vi interessa su discogs vendono un testpressing dell'album alla modica cifra di 220 euro) quando se ne partì su di una astronave con i suoi synth per costruire un nuovo tipo di sonorità, che tanto dovevano al jazz come al funk e al blues. La produzione della metà dei seventies è da ascoltarsi in loop continuo, ancora oggi sono una fonte di meraviglie sonore, la tecnica abbinata all'arte con la capacità di regalare emozioni. Questo, in poche parole, è stato George Duke.

Commenti

  1. Questo annus horribilis ha portato nei verdi pascoli ogni tipo di sonoritá.
    Oggi anche Duke, uno sempre troppo oltre per me.

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  2. Lo vidi a Bologna assieme a Frank Zappa tanti anni fa. Un'esperienza mistica.

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