GENERAZIONE COCKTAILS: "ALEXANDER" meet RAY CONNIFF and THE WAY YOU LOOK TONIGHT


Alexander, il primo cocktail che ho bevuto e uno dei più adatti per concludere nel modo migliore la giornata. E' un cocktail storico creato nel 1922 dal barman londinese Larry Mc Elhone, uno tra i più grandi miscelatori di bevande mai esistiti, si dice che sia stato inventato in onore di una famosa signora   dell'epoca, tale Mary Princess, unitasi in matrimonio nel lontano 1922 con un lord inglese. Il colore bianco del cocktail richiama l'abito della sposa e si dice che è una possibile rielaborazione del cocktail Panamà, che prevedeva come ingrediente base il gin al posto del cognac, cognac che è stato sostituito più recentemente con il brandy, meno nobile del distillato francese ma sempre buono come miscelabilità. Un cocktail da after-dinner, molto buono e bello caloroso, è stato per molto tempo il primo cocktail studiato nelle scuole alberghiere, poiché era il primo nella lista dei cocktail internazionali.

L' Alexander si prepara con 2cl di Brandy o meglio ancora con del Cognac francese, 2cl di Crema Cacao scura, se volete ottenere l'effetto del cocktail originale meglio la crema cacao bianca, 2cl di Crema di latte e opzionalmente della noce moscata da grattugiare. Va shakerato il tutto con del ghiaccio e servito nella coppetta a "V", eventuale grattugiatina di noce moscata, se vi piace.

L'artista da abbinare con al gusto vellutato dell'Alexander è l'orchestra di Ray Conniff, una guilty pleasure che mi porto dietro da una vita, da quando la passavano come intervallo tra una partita e l'altra in tv e da numerose pubblicità sulle tv locali. L'orchestra di Ray Conniff aveva la peculiarità, imitata ma mai eguagliata e superata di aver creato il "coro invisibile", cioè "quattro donne e quattro uomini le cui voci venivano abbinate in maniera perfetta a determinati strumenti". Ma ecco quello che ci dice lo stesso Conniff: "Non sono stato il primo ad usare le voci come strumenti, questo si fa nelle sinfonie classiche. Ma penso di essere stato il primo ad averle fatte correre parallelamente agli strumenti fino a confondere l'orecchio. Ad esempio trombe e voci femminili vanno insieme, poiché operano su una gamma di frequenze quasi identica, allo stesso modo le voci maschili si abbinano meglio con sax baritoni e tenori".

E se l'unica rivoluzione possibile in musica, adesso, sia quella di ascoltare la musica che ascoltavano i genitori ? Ovvero, "nel momento in cui il "rock alternativo" è diventato esso stesso mainstream da classifica, il suono che un tempo rappresentava il mainstream è divenuto profondamente alternativo.
Il recupero post moderno di questi suoni, creato in particolare da artisti che operano in ambito di musica elettronica usando samples o poco più, è stata forse l'unica arma da contrapporre ad un rock "alternativo" eternamente appiattito su antichi modi e antichi rituali".

Fonte: Mondo Exotica - Francesco Adinolfi - Ed. Einaudi

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