IL RITORNO DELL'ELEFANTINO


Ritornano tra di noi, dopo un'assenza discografica durata sei anni, il gruppo cardine del movimento acid   jazz dei '90, i superbi The Brand New Heavies. "Forward" è il loro nuovo album e vede un'altro ritorno, quello della più apprezzata vocalist della storia della band, 'NDea Davenport ed una new entry, la cantante Dawn Joseph. Diciamo subito che questo album ci regala degli "Heavies" in versione danzereccia e forse è il loro lavoro più immediato, uno sguardo lucido verso il passato, all'epoca d'oro della disco/funk, Brothers Johnson, gli EW&F e il lato più soul-pop di Quincy Jones i riferimenti più espliciti, ma se dischi del genere possono incorrere nell'accusa di essere delle operazioni "furbesche", vedi il disco dei Daft Punk (ok, ho letto che la chiave di "Random Access Memory" è quella dell'ascolto musicale fatto ai giorni nostri, cioè quello di uno sterminato archivio della memoria ritrovato in strumenti quali "Spotify" e software simili...un toboga di stili e generi presi a caso, per me un modo di giustificare un disco fatto alla pene di segugio) basta conoscere la storia della band per capire che non di furbesca opera si tratta ma di un omaggio sincero alla dance più ballata e amata.
Personalmente amo la band nella loro versione più funk e grezza ma di questi tempi mi vanno bene anche così; altra cosa ballare su questi suoni che non (non me ne vogliano i più "ggiovani) la techno più esasperata. Il singolo estratto dall'album, di cui ne è stato tratto un video girato a Trinidad (certo fa una bella rabbia pensando agli acquazzoni quotidiani che ci tocca subire di questi tempi) è "Sunlight", mentre il mio brano preferito del disco è "On the One", questo si un vero e sentito omaggio alla musica che girava intorno agli Chic, senza essere per questo una semplice copia carbone. Suonato da Dio, ma chi li conosce sa bene che non può che essere così, "Forward" è il disco che avevo voglia e il piacere  di ascoltare adesso.

 

Commenti

  1. Sunlight la trovo davvero bella, l'altra al momento non mi acchiappa più di tanto.Cmq il paragone con I daft non può proprio essere fatto, mi sembra anche che nei pezzi più orecchiabili i BNH abbiano un songwriting più complesso e strutturato e senza dubbio coerente con la loro storia.

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    1. Ah ah io sono due giorni che sghignazzo come una matta...anche io ho trovato un po' tirato per i capelli il parallelo Daft Punk /BNH ma so, ormai, che quando qualcosa non gli "fa troppa simpatia"Harmo imbraccia l'artiglieria (metaforicamente parlando, eeh) e spara a raffica ad ogni piè sospinto ;-)
      A parte questo, io ho apprezzato tutto l'album, indistintamente.

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    2. E beh è il minimo....ogni occasione è buona per sparlare dei Daft Punk...

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