GROOVIN' ADRIANO


Dimenticatevi il Celentano guru e profeta di sventure degli ultimi anni e degli ultimi dimenticabili dischi. Ricordiamocelo per quello che era; un musicista sempre attento alle ultime novità in campo musicale che sapeva plasmare a proprio uso e consumo. Dal r'n'r degli esordi al funk dei primi '70 alla disco di fine decennio. Questo pezzo funk e sporco quanto basta per le orecchie dei telespettatori italiani di allora, con una bella linea di basso killer e una chitarra wah-wah è del 1973 e il testo anticipa di trent'anni il dibattito sui cibi transgenici.
Il brano, "L'unica Chance" è uno dei tanti misconosciuti e spesso relegati come B side nei 45 giri dei cantanti più in vista di allora, ma grazie all'opera di tanti archeologi e minatori appassionati di musica ma sopratutto grazie alla rete, è possibile riportare alla luce queste perle.
Il video è tratto dal programma tv "Hai visto mai?", con Gino Bramieri e Lola Falana, la canzone inizia al minuto 3.24, la gastrite di cui si parla nello sketch è il motivo "diplomatico" che costrinse Celentano a dare forfait al festival di Sanremo del '73, luogo in cui doveva cantare la canzone che ascoltiamo oggi.

Commenti

  1. certo che di sanremese aveva davvero poco, con quell'intro assolutamente non da festival.
    Sempre su adriano ho riascoltato da poco L'albero di 30 piani e devo dire che mi ha positivamente impressionato per il sound.ero rimasto con il ricordo che avevo da bambino quando la cantavo a pappagallo senza capirla, ma oggi l'apprezzo molto di più.

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  2. ecco questo Adriano si che va bene!

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  3. Le parole di questa canzone sono di una grande attualità..
    Ciao Harmonica

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  4. Irriverent Escapade4 aprile 2012 alle ore 22:38

    Cresciuta ascoltando (nel mangiadischi) i 45 giri anni Sessanta di.una madre Celentanomaniaca non amavo troppo l' Adriano in versione Seventies.
    Ho apprezzato poi (oggi piu' che mai) quei brani, spesso polemici e comunque sempre interessanti musicalmente.
    Trovo ottima anche la scelta del video, con il fine duetto con il grande e sempre misurato Bramieri.
    Mi e` anche venuto da sorridere nello scorgere nel corpo di ballo un Enzopaoloturchi non ancora vittima delle tinte capillari geneticamente modificate

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  5. @euterpe
    trovo irresistibile il giro di basso e a prescindere dal testo la musica ha un groove che in pochi artisti "popolari" è possibile riscontrare, specialmente per quei tempi. L'albero di trenta piani è forse la sua canzone più bella, almeno per me.
    @ernest
    si decisamente l'adriano migliore.
    @i am
    si può dire che ha anticipato certi temi, quando allora nessuno ne parlava
    @irriverent escapade
    trovo il Celentano fino agli anni '70 un geniale innovatore del linguaggio musicale italiano, non ha inventato niente ma sapeva come pochi attingere dal meglio che girava intorno, cucendoselo su misura. enzopaolo invece non lo sopportavo proprio, ma era solo invidia per aver sottomano le più belle soubrette di allora. ;)

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    1. Irriverent Escapade5 aprile 2012 alle ore 09:59

      Effettivamente, vedendolo e sentendolo oggi, ci si rende conto di quanto fosse abilmente geniale all'epoca.
      L'enzopaolo, all'epoca era un divertente personaggio muto: oggi una triste macchietta piangente
      Auguriamoci di non invecchiare cosi' :-)

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  6. Trascuriamo sì l'ultimo periodo ma anche il primo, Adriano infatti era l'archetipo del "rocker" italiano... (e ho detto tutto). Anche "svalutation" era un funk della madonna. Ciao Harmo!

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  7. Volevo dire "prisencolinesinainciusol" sorry.

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  8. Una delle ultime sue prove di bravura. Da lì a poco, non azzeccherà più un disco nemmeno per sbaglio.

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  9. comunque brano davvero eccellente. Il buon Adriano nella sterminata monnezza che ha seminato in giro ha però azzeccato una serie di brani da antologia.
    Ascoltare ad esempio "Il bimbo sul leone" del 1969 con un arrangiamento, di Detto Mariano, alla Quincy Jones da paura.

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