GALLIANO: PRINCE OF PEACE, 1992


Antefatto: quando nel 1987 acquistai spinto da curiosità per la copertina il Cd "Acid Jazz and Other Illicit Grooves", mi trovai di fronte a tre opzioni, una volta ascoltatone il contenuto: affacciarmi alla finestra della mia cameretta ed urlare al miracolo, uscire di casa in cerca di una chiesa per accendere un cero a San Marvin, o in ultima analisi, cercarsi una femmina con cui copulare al ritmo della musica del dischetto. Chiaramente me ne rimasi ben fermo, anche con le mani, onde evitare accuse di rimbambimento precoce da parte della mia famiglia e dei vicini di casa. Quello che non accadde allora ebbe luogo qualche anno dopo, indovinate con quale opzione, alla luce dei dischi usciti per le etichette Talkin' Loud di Gilles Peterson e la Acid Jazz di Eddie Piller, dove si certificava, finalmente, la rinascita della soul music suonata non solo e soltanto con l'elettronica - tendenza che ebbe nel periodo il soul r'n'b americano - recuperando tutta l'iconografia sixties, innerbata da dosi massicce di jazz, funk ed hip-hop. Non a caso, anche stavolta grazie agli artisti inglesi, fu inventato di sana pianta un genere che recuperava uno stile ed un modo di far musica soppiantato dai soliti cazzari di discografici, e di tutti i personaggi protagonisti dell'ondata Acid Jazz, i Galliano furono tra quelli che ho amato di più. I primi ad essere messi sotto contratto per la Talkin' Loud ed i primi a stilare le coordinate di quello che sarà il nuovo genere: un tappeto sonoro raffinato dal groove inconfondibile e pronto per far nuovi proseliti, cosa che avvenne con il sottoscritto. "Prince of Peace" può essere a ragione presa come esempio, per chi non conoscesse cosa è stato l'Acid Jazz, di quel movimento che provò a farsi largo nell'indistinto mare magnum di fine anni '80, arrivando alla metà dei novanta, periodo che è bene dirlo, non è stato solo appannaggio del grunge e del solito indie rock, che a forza di ripetere le stesse cose, era diventato più mainstream di un disco di Claudio Villa.
Let's Groove Man !

Commenti

  1. all'epoca ero un fan allo stesso tempo del grunge e dell'acid jazz.
    nello specifico dei Gallinao ero patito di Twyford Down dall'album plot thickens del 93 o 94

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  2. Ospite Speciale: alle tastiere Mr. Mick Talbot! Great.

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  3. boia che salto nel passato ....un ottimo album anche se il loro primo è piu vario..ciao

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  4. @face
    Ciao Face, benvenuto.
    beh, questo blog è come un viaggio indietro nel tempo, perlopiù. :o)

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  5. Visti i tempi altro che guardare avanti, bisogna guardarsi dietro!!

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  6. confesso di aver conosciuto i Galliano, e in particolare la suggestiva Prince of Peace solo pochissime settimane fa. Ho 53 anni e mia figlia Silvia ne ha 17. Piace un casino a entrambi.
    Scoprire che è un brano di 20 anni fa mi lascia piacevolmente esterrefatto e mi dico...come cacchio ho fatto a non accorgermene prima ??

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  7. @vince
    ciao e benvenuto. niente paura, lo scopo di questo blog è anche quello di far conoscere musica del passato, con predilezione di quella passata poco o niente nei media, radio tv o stampa che dir si voglia. che a dirla tutta, sono i principali responsabili del pressappochismo musicale dei nostri giorni, prendi i network radiofonici: la musica che ascolti è sempre la stessa che non si riesce a distinguerne una dall'altra, non parliamo poi della tv. la musica è relegata come sottofondo di improbabili programmi nostalgici o di quel baraccone che è diventato il festival di sanremo.
    buon ascolto e a presto.

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